PRESS RELEASE

„Mčmoires” : Press Release


Dopo i recenti dischi di Rhapsody e Black Jester, la scena italiana produce un altro ottimo album in grado di rendere luminosa la fine del 1997 per quanto riguarda i nostri colori. Provenienti dalla provincia di Treviso, gli Helreiš tengono alta la bandiera di quel metal prog che da anni si sviluppa nel sottobosco della provincia italiana, riscuotendo successi di pubblico e critica, in veritą pił all'estero che da noi. Non a caso nella band militano il primo drummer dei Black Jester Luca Roggi e l'ex cantante degli Asgard Franco Violo: le sonoritą di 'Memoires' (va letto alla francese, dicono ...) riprendono le atmosfere che hanno reso il metal prog italiano oggetto di culto nell'underground mondiale, con aperture progressive, melodie cupe ed arcane ed arrangiamenti ricchi fino all'opulenza. 'Exordium' e 'Congedum' sono i due ideali sipari che racchiudono la fatica musicale del quintetto passando attraverso brani lunghi ed articolati, densi di citazioni musicali e letterarie. I dieci avvincenti minuti di 'Mark the Wizard', le atmosfere epiche e classicheggianti di 'Tale Of the Crypt', le oscure visioni di 'The Departing Muse', sono diversi momenti di un'opera unica, ben condotta da una band che si mostra capace di osare e di andare oltre al gią sentito. In definitiva, con 'Memoires' scopriamo negli Helreidh una band da tenere d'occhio, in grado di aggiungere valore ad un panorama musicale che si conferma in continua crescita. Menzione particolare meritano anche la produzione e la confezione del CD, una volta tanto davvero all'altezza di ogni confronto.

Sandro Buti

Non ho ancora finito di gioire per le ultime fatiche di Skylark, Domine, Rhapsody e Black Jester ed eccomi gią pronto a tessere le lodi di una nuova band italiana. Helreiš antica parola irlandese traducibile come "viaggio all'inferno", "suonerą" per molto come la nuova promessa progressive metal. É difficile individuare accostamenti stilistici con altre band. Le note biografiche che accompagnano il CD promozionale descrivono gli Helreiš come un singolare incrocio fra i Savatage pił sinfonici e i sofisticati Dream Theater. Tuttavia la proposta degli Helreiš č cosģ personale da rendere fuorviante qualunque paragone. Nonostante „Mčmoires” sia un album d'esordio, non si puņ certo dire che siano musicisti alle prime armi: alla batteria ritroviamo Luca Roggi, (gią nei Black Jester), mentre alla voce si distringue Franco Violo, (gią negli Asgard). Il tema principale affrontato č tempo, inteso come una sorta di "quarta dimensione" dove i ricordi, dapprima riemergono in modo confuso e disordinato, per poi risultare fortemente evocativi. „Mémoires” č un lungo viaggio in un passato molto remoto. É una sorta di "zona crepuscolare del tempo" in cui sogno e realtą si fondono indissolubilmente. Abilissimo si rileva il tastierista Daniele Soravia, ottimo anche il lavoro svolto dalla sezione ritmica, basso e batteria, e dalla chitarra di Yorick. Le atmosfere sinfoniche della strumentale "Exordium" ci introducono all'interno di questa "opera magna" che sembra essere stata relizzata per esaltare le qualitą vocali di Franco Violo. "Mark The Wizard" č una cover di un brano presente nel primo demo dei Black Jester ("Opera 1990"). La cupa e misteriosa "Tale Of The Crypt" č ambientata nella cripta di un oscuro maniero. Lungo le scale che conducono alla misteriosa cripta, il protagonista ripercorre la propria vita. La paura e nello stesso tempo, il desiderio di conoscere l'ignoto, sono i temi pił ricorrenti. Singolari sono le citazioni del poeta "maledetto" Baudelaire. Bellissimo č poi il successivo brano strumentale, "Endless Wars", in cui la chitarra svolge un ruolo primario. Preceduta dal breve "Interludium", la lunghissima e suadente "Suite de F.", consacra definitivamente gli Helreiš all'altare del progressive metal. Frequenti sono i riferimenti al "Doctor Faustus", tragedia del drammaturgo e poeta inglese Christopher Marlowe. Segue la suggestiva "The Departing Muse", narrante il pianto disperato di un poeta che si vede abbandonato dalla sua Musa ispiratrice. Chiude l'album la strumentale "Congedum". Un autentico vortice di emozioni č ciņ che questo disco sarą capace di regalarvi!

edp

Eddy Antonini dice che utlimamente sto allargandomi ... Li per li non ho pensato a un riferimento puramente fisico, poi ho capito che parlava di ... voit! Ma che colpa ne ho io se da qualche mese a questa parte i gruppi metal italiani sono impazziti e si son messi ad inanellare capolavoro su capolavoro? E del resto, vorrei precisare che il mio 130 ai Rhapsody sta trovando conferma in recensioni estere altrettanto strabilianti. Detto questo, mi assumo la responsabilitą di "ammollare" un 100/100 al debutto di questo five-piece trevigiano capace di sfacettare un diamante epico-progressivo-metallico-sinfonico che merita di essere comprato a scatola chiusa e poi "tagliato" sotto il raggio laser del vostro lettore cd. "Exordium" ha un approccio maestoso, ricco di suggestioni epiche e di fluiditą tecnico-progressive: un biglietto da visita lussuosamente sfrenato! Poi un narrato tenebroso ci introduce agli oltre dieci minuti di "Mark The wizard" che, come č facile immaginare, pongono in rapida sequenza tutto il campionario made in Helreiš, dalle tastiere prog di Daniele Soravia al cantato sempre controllato ed espressivo di Franco Violo, alla chitarra di Yorick. In "Tale Of The Crypt" c'č del symphonyc/prog e, sopratutto, un susseguirsi impressionante di cambi di tempo che confermano una preparazione tecnica pressochč perfetta e di una spiccata verve compositiva: di grande suggestione figurativa lo stacco medievale e davvero coinvolgente la sfuriata power che accompagna il pirotecnico solo-guitar. Il gruppo continua a misurare le proprie ambizioni lungo i nove minuti strumentali della monumentale "Endless Wars", osando ancor di pił nel "quarto d'ora mortale" a titolo "Suite De F." che potrei metaforicamente definire una "palata di classe". Gli esaltanti frangenti sinfonici di "The Departing Muse" e il delicato epilogo "Congedum" mettono la parola 'fine' su un disco che ribadisce l'agognata scalata italica verso le sacre vette dell'Olimpo Metal.

Klaus Byron

ADVANCE TAPE: Restate sintonizzati perchč la miglior epic metal band del momento, si chiama Helreidh ed arriva dall'Italia. A guidarla troviamo il cantante Franco Violo, ex ugola degli Asgard dell'ultimo periodo (pre come-back). Bastano le note dell'intro 'Exordium' per chiarire gli intenti di questo five-piece, che poi ci strega con 'Mark The Wizard', dove le tastiere hanno un suono magnifico e la voce di Franco emerge in tutta la sua magica timbrca; bellissima anche 'Tale Of The Crypt', pił elaborata e progressiva del resto. Questo č solo un'anteprima del nastro professionale che tra poco sara disponibile, ecco perchč non ci sono le singole valutazioni. Ma quattro brani sono pił che sufficienti per coglierne l'essenza talentuosa di questa nuova band italiana.

Gianni Della Cioppa

Gli Helreiš sono un progetto tutto italiano che vede la partecipazione di alcune vecchie conoscenze del panorama metal italiano, come l'ex Asgard Franco Violo e il primo batterista dei Black Jester Luca Roggi. L'intento č quello di cavalcare il filone del prog melodico, introducendo alcuni elementi stilistici che conferiscano al tutto una certa personalitą. L'obiettivo č raggiunto solo in parte, mancando cosģ il voto d'eccellenza; se da una parte infatti i cinque riescono laddove i grandi DGM hanno gią fatto centro pieno, ovvero a dare al loro sound un'identitą tutta italiana, dall'altra mancano di un pņ di mordente che colorisca un songwriting un tantino formale. Al di lą di questo troviamo comunque una proposta interessante del panorama italiano che merita di essere ascoltata fino in fondo. 'Tale Of The Crypt' sfodera gli artigli, brandendo l'atmosfera in una cavalcata power molto coinvolgente e segnando qua e lą il passo con degli intermezzi molto originali. Molto belle anche 'Endless Wars' e 'Suite de. F' da citare la cover di una canzono dei Black Jester, mai data alle stampe dagli stessi autori ed una menzione speciale per la splendida confezione di questo Compact che, senza volerne sminuire i contenuti, varrebbe da sola l'aquisto.

Armando Cereoli

Ancora una volta č la scena prog italiana a farla da padrone questa volta, con gli Helreiš. Autori di un esordio nel quale sviluppano sonoritą ben articolate e concetti complessi. Tutti i brani, seguono un'ordine strategico preciso. 'Mčmoires' č un Cd di alta qualitą avvolto dal fascino e dal mistero di, suoni arcaici, cupi quanto gotici dove si intrecciano sinfonie a suoni energici dove l'attuale prog metal incontra elementi come la musica classica e medioevale influenzati da poeti dell'ottocento. Un lavoro maestrale, superbo. Un platters le cui sfumature, i suoi passaggi lirici sono in grado di affascinare e coinvolgere l'ascoltatore con grande maestria. I fans del prog metal corrono seri pericoli di un attacco al cuore! Una produzione impeccabile; la prima edizione č uscita con un digipack dalla grafica davvero elegante. Grandi arrangiamenti. Un disco monumentale, originale nel suo genere. Un'insieme di suoni evoluti e brani intricati che lasciano molto spazio agli 'interludi' strumentali. 'Mčmoires' ha sino ad ora raggiunto il sold-out ed ha necessitato di una seconda ristampa.

S.L

„Mčmoires” developing a complex conceptual theme, all songs are strategically placed in the album. „Mčmoires” is a CD of the high quality avoid by sounding arhaic and separate elements. Stilistically it is symphonyc and energetic progressive metal with classical and medieval influenced by old '800 poethry and is all majestic. It's a superb conceptual release, a really masterpiece. These album hides a colorful moments and lyrically passages which transport the listener to atmosphere of all kind. Prog metal fans would have an heart attack! Great arrangements and the impeccables productions. A monumental impressive music sound bringing a good electric impression. An originally album in genre formed by intense progression and careful interlude. A collection of intricate tracks and creative potential sound involved.

Sabotti Luigi

Helreiš is a new italian progressive/melodic metal band. Surprisingly here is the proof of one of the finest unknow metal bands, it is really majestic! I can't think of a better word to describe this masterpiece. Majestic songs and staggering melodies between the eight tracks in fiftyseven minutes of good music on this CD. This album is probably the best ever to emerge since Dream Theater's "Image & Words". Helreiš are Franco Violo on vocals, Marco "The Yorick" Tortato on the guitars, Alessandro Arcuri on the bass, Daniele Soravia on the Keyboards and Luca Roggi on the drums. I can to name the best tracks are "Exordium", "Mark The Wizard", "Tale Of The Crypt", "Endless War" and "Suite De F.". Contact this band now because if you don't buy their cd are not a real fan of Progressive/Melodic Metal acts!

Reginaldo Rod - Brazilian Connections

Nonostante siano al debutto, i trevigiani Helreiš erano attesi dal popolo metal a causa della presenza nelle loro fila di ex componenti dei Black Jester e di Franco Violo gią cantante degli Asgard. A differenza di altri, il gruppo non gioca la carta del prog ma segue la scia degli Asgard con un heavy abbondante di suoni epici e liriche fantasy. Ovviamente non č il caso di cercare immediatezza o modernitą: nel suono delle band a dominare non č il ritornello ma l'atmosfera globale, tra riff pesanti, squarci acustici e fraseggi da madrigale. Metafora di un tempo passato o forse inventato da abili narratori, "Memoires" č la colonna sonora ideale di chi ama film quali "Willow" o "Ladyhawke" e di chi, non si vergogna di sognare avventure fantastiche.

Gianni Della Cioppa - Fuori Dal Mucchio

With former of Asgard and Black Jester in the line-up, it doesn't come as any surprise that this is symphonyc prog rock. Helreiš is probably just a little bit more heavy than Asgard, and they have come up with some good songs on this album

Scream Magazine - Norway

Treviso, Italy: The birthplace of so many interesting progressive rock bands. Once again we have been blessed with new offspring from this area. Helreiš, the youngest child, just released their debut album "Mčmoires" on the Underground Symphony label. Looking at the CD, the album's stunning packaging immediately grasped my attention. The hard-bordered digipack has a beautiful glossy painting on it's cover. No money has been spared on the inside either. The full color booklet is packed with intesting drawings. But enough about the visable presentation. What really counts is the music! Bombastic, emotional, powerful, atmospheric. Just a few words that springs to my mind whilst listening to the album. It has that very typical italian sound which in no small part has to do with the emotional voice of Franco Violo, who also happened to play with Asgard some time ago. The music has references to Asgard (Imago Mundi) and Dream Theater. Someone who listened ot the album when I played it to him even described it as 'Black Jester with a good vocalist'. Accidentaly the drummer used to play with the herefore mentioned band. Though the album is relatively heavy, there are many peaceful moments to balance the power and complexity displayed in other ones. In one of the track the band even palys an adapted version of Edward Grieg's 'Peergynt Suite'. A very good album with both complexity and emotion. 8.5 out of 10.

Martijn Albjering - DPRP

Italian prog metal band Helreiš were up next and the first thing to be said is how professional these guys looked on stage. They had good stage wear that really suited their image, complete with matching metal pins with a design not too dissimilar from Dream Theater's famous logo. Although prog metal acts by nature always get compared to Dream Theater, it was nice to see that this band had not tried to out and out copy them, but had several more traditional prog sections mixed in with the more familar aggressive and complex guitar driven metal. Their set also included a metal version of the classical piece „Hall Of The Mountain King”.

Martijn Albjering - DPRP